Scelta di non allattare

In molti casi la motivazione di questa scelta nasce da aspetti più profondi che riguardano la donna, il suo rapporto con il corpo, il legame di attaccamento, i cambiamenti legati alla maternità, le insicurezze che ne derivano. Un atteggiamento di comprensione e non giudizio, andrebbe sempre e in ogni caso adottato nei riguardi della puerpera.

Detto questo, partendo dal presupposto che una corretta informazione sia basilare, è importante affermare che, preferire il latte artificiale a quello materno, comporta dei rischi e ha degli svantaggi che è necessario conoscere per fare la scelta giusta.


Il latte materno è l’alimento ideale per i neonati essendo costituito da un mix quasi perfetto di vitamine, proteine ​​e grassi: tutto ciò di cui il bambino ha bisogno per crescere. Il latte materno contiene, inoltre, anticorpi che aiutano il bambino a difendersi da virus e batteri. I bambini allattati esclusivamente al seno per i primi 6 mesi, senza alcuna aggiunta di latte artificiale, statisticamente hanno scarsa possibilità di soffrire di infezioni alle orecchie, malattie respiratorie e attacchi di diarrea. I bambini allattati al seno hanno maggiori probabilità di crescere nella maniera giusta senza incorrere nel rischio, più frequente quando si ricorre al latte artificiale, del sovrappeso.


Inoltre, la vicinanza fisica, il contatto visivo e tattile aiuta il bambino a legarsi alla mamma e a sentirsi al sicuro.
Molte madri provano soddisfazione e gioia dalla comunione fisica ed emotiva che sperimentano con il loro bambino durante l’allattamento. Queste sensazioni sono favorite dal rilascio di prolattina e ossitocina, ormoni che influenzano positivamente l’umore delle donne che allattano.
L’allattamento al seno, oltre alla soddisfazione emotiva, ha indubbi benefici anche per la salute delle madri.

Potrebbe però verificarsi che tale senso di soddisfazione, derivante dal contatto fisico, nella Mamma non si verifichi immediatamente, soprattutto se ad avere la preminenza sono le difficoltà legate all’avvio dell’allattamento stesso e qualora vi siano pregresse delle forme di disagio, proprio in relazione alla tematica del contatto (ci sono molte persone che hanno difficoltà con un contatto fisico ravvicinato e prolungato).

L’allattamento inoltre comporta un’inevitabile dipendenza fisica del bambino nei confronti della madre che, soprattutto nei primi mesi, non potrà allontanarsi per molto tempo dal bambino e delegarne agli altri la cura. Ed è a questo livello che, forse, si fa sentire di più la mancanza di una reale rete di sostegno da parte del sistema sociale e della cerchia personale della neo-mamma.

Utile sarebbe poter delegare ad altri, non tanto l’accudimento del bambino, ma… [SEGUE]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *